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Ermeneutica e perfezione

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Inneres Auge – Il tutto è più della somma delle sue parti. Franco Battiato, 2009

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Ermeneutica è sicuramente una delle canzoni più intense e affascinanti create da Battiato e Sgalambro. Di seguito alcuni estratti dal commento a Ermeneutica.

Il termine ermeneutica deriva dal greco e indica l’arte dell’interpretazione, ad esempio di testi antichi, documenti storici, leggi…
In Ermeneutica

«i vecchi testamenti» diventano il simbolo della degenerazione dell’ermeneutica biblica, contrapposti al Sacro che invece parla quando l’Eccelso prende forma.

Al fanatismo religioso si associa il riferimento a George W. Bush, capo dell’impero americano, e legato alle chiese fondamentaliste americane caratterizzate da una predilezione per l’Antico Testamento ed ecco perché

«tornano i vecchi testamenti»

Gli «stati mostri» sono così La Santa Alleanza anglo-americana all’attacco dell’Iraq di Saddam Hussein.
Dopo questa breve introduzione, poniamo l’attenzione sul riferimento all’ossessione presa in esame in un altro ambito, non meno interessante. Nella loro (apparente) semplicità i versi

«What is Cosmos (Mr. Sanderson)? What is the meaning of the word?»

(«cosa è il cosmos, qual è il significato della parola?»; «word» vale anche per Verbo) nascondono invece una storia estremamente articolata. Essi sono una citazione dal saggio di Virginia Woolf intitolato The Cosmos (in The Captain’s death bed and other essays, Il letto di morte del capitano e altri saggi, 1950).

l’incipit del Paradise Lost di John Milton, pubblicato dalla Doves Press nel 1902.

In esso si racconta l’incredibile storia di Thomas James Cobden-Sanderson, artista e rilegatore, che nel 1900 fondò la casa editrice Doves Press di cui divenne socio Emery Walker, illustratore, fotografo e stampatore. La casa editrice pubblicò grandi testi come il Paradise Lost di Milton, nel 1902. Nel 1903 uscì un’edizione in cinque volumi della Bibbia di King James (1611) sempre nei suoi austeri caratteri rossi, per titoli e capilettera, e neri per il testo.

il ‘Doves Type’ nella sua versione digitale

Cobden-Sanderson fu l’inventore di un carattere da stampa, il Doves Type e fu talmente ossessionato dalla sua creatura, che, per paura che il socio ereditasse i diritti del Doves Type, decise di liberarsi definitivamente del fardello. E così fu. Sanderson gettò via i caratteri tipografici Doves in piombo nel Tamigi dall’Hammersmith Bridge, metodicamente, sistematicamente, tra agosto 1916 e gennaio 1917, più di una tonnellata, nel corso di svariate notti, almeno 170.
L’ossessione di Sanderson uomo si riflette nella sua poetica letteraria ed editoriale. Egli teorizzò l’ideale del cosiddetto Book Beautiful, sintesi di bellezza e perfezione del Libro, in cui il risultato è maggiore della somma delle parti che lo costituiscono. Questo concetto molto complesso viene esposto da Cobden-Sanderson in maniera limpida e armonica nel suo saggio The Book Beautiful (in The fine book- A symposium, The Laboratory Press, Pittsburgh, 1934).

La ricerca del «cosmos» è l’ossessione di una vita, è il sogno del Book Beautiful

quello di Cobden-Sanderson, uno fra tanti cercatori utopici di un ordine cosmico, che aveva voluto fare

«qualcosa di bello e, nella misura in cui possono esserlo le cose umane, permanente».

L’interezza, la simmetria, l’armonia, la bellezza non accentuata, del Book Beautiful, dunque sarebbe in sincronia con l’interezza, la simmetria, l’armonia, la bellezza non accentuata, di quel TUTTO DI VITA CHE È COSTITUITO DA NOI STESSI E IL MONDO, QUEL COMPLESSO E MERAVIGLIOSO TUTTO CHE, NELLA LOTTA DI FORZE COMPETITIVE, TIENE LE SUE PROPRIE SUPREMAMENTE, E NEL LINGUAGGIO DELLA VITA SCRIVE, SULLE PAGINE MINIATE DEI GIORNI, I VOLUMI DEI SECOLI, E ATTRAVERSO LE INFINITÀ DEL TEMPO E DELLO SPAZIO MUOVE AVANTI RITMICAMENTE AL PIENO SVILUPPO DELLA SUA SORPRENDENTE STORIA, IL VERO ARCHETIPO DI TUTTA LA VITA E DI TUTTI I ‘BOOKS BEAUTIFUL’ O ‘SUBLIME’.

(alice pareyson)

Bengali in «Breve invito a rinviare il suicidio» dalai lama vs. franco battiato
franco battiato. la cura
fabio d'ambrosio editore
via enrico cialdini, 74
20161 - milano
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