Running against the grain
Running against the grain
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¶Running against the grain
Running through the rain
¶Ho attraversato la vita inferiore Seguendo linee per moto contrario.
Sfruttando per le mie vele Flussi di controcorrente.
Cercando sempre le cause Che mi hanno insegnato ad andare
Con disciplina anche contro le mie inclinazioni.
¶From time to time I remember your face so near to me
¶Marmoree scogliere lontane
Spezzano ogni forza in mille spume
L’odore domina sovrano il profumo delle cose.
In verità non mi sono mai legato e adesso
La mia vita fugge in diagonale
Ritorna prepotentemente un desiderio morale
La mia vita cerca fughe in diagonale
Per accelerare le calde influenze del sole.
¶I remember your face so near to me
¶Osservo la mia condizione
Il mio prezioso ed alterno passato
Le mie bizzarre imprese
Sono mercurio colorato.
Un salto oltre ciò che abbassa
Pinna in altro mare e intanto La mia vita fugge in diagonale (…) ¶Never look in backward my heart is beating with you
running to tomorrow and my wild heart is beating
as much but never broken
¶Indipendente la mia vita fugge.
¶yeah my wild heart is beating as much but never broken
¶Listen to tomorrow.
Opportuno riportare per prima cosa la traduzione dei passi in inglese di questa canzone di Battiato intitolata Running against the grain:
Per comprendere questa canzone poi bisogna prestare particolare attenzione a una parola, «disciplina», che è fondamentale per Battiato. Gli viene chiesto (vedi intervista in calce) quale sia stato il suo percorso di formazione e la parola in questione («disciplina») diventa una vera chiave interpretativa. Data quest’impostazione complessiva, analizzando Running against the grain, la prima, fondamentale parola che nasce nella mente è: movimento.
A partire dal titolo stesso: letteralmente «correndo contro il grano», «running against the grain», in senso figurato è però, probabilmente, un adattamento dall’inglese «to go against the grain», andare contro il buonsenso. Il verso successivo, «running through the rain» vale «correndo attraverso (sotto) la pioggia» di nuovo con un senso di sfida contro le avversità.
Nella frase «Ho attraversato la vita inferiore…» si legge la dichiarazione di aver sempre seguito un profondo ordine e una disciplina interiore che ha accompagnato il cammino anche contro le proprie inclinazioni. Nel viaggio c’è speranza, perché se la vita fugge «in diagonale», diviene sempre più necessario cercare una propria morale.
[…]
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Running against the grain / Running through the rain
From time to time / I remember your face so near to me
Never look in backward / my heart is beating with you / running to tomorrow / and my wild heart is beating / as much but never broken
yeah my wild heart is beating / as much but never broken / Listen to tomorrow
Andando contro il buonsenso / correndo sotto la pioggia
Di tanto in tanto / ricordo il tuo viso / così vicino a me
Non guardo mai indietro / il mio cuore batte con te / correndo verso il domani / e il mio selvaggio cuore batte / tanto ma mai distrutto
sì, il mio selvaggio cuore batte / tanto ma mai distrutto / Ascolta il domani
Per comprendere questa canzone poi bisogna prestare particolare attenzione a una parola, «disciplina», che è fondamentale per Battiato. Gli viene chiesto (vedi intervista in calce) quale sia stato il suo percorso di formazione e la parola in questione («disciplina») diventa una vera chiave interpretativa. Data quest’impostazione complessiva, analizzando Running against the grain, la prima, fondamentale parola che nasce nella mente è: movimento.
A partire dal titolo stesso: letteralmente «correndo contro il grano», «running against the grain», in senso figurato è però, probabilmente, un adattamento dall’inglese «to go against the grain», andare contro il buonsenso. Il verso successivo, «running through the rain» vale «correndo attraverso (sotto) la pioggia» di nuovo con un senso di sfida contro le avversità.
Nella frase «Ho attraversato la vita inferiore…» si legge la dichiarazione di aver sempre seguito un profondo ordine e una disciplina interiore che ha accompagnato il cammino anche contro le proprie inclinazioni. Nel viaggio c’è speranza, perché se la vita fugge «in diagonale», diviene sempre più necessario cercare una propria morale.
Un’altra interpretazione che possiamo dare dell’adesione profonda di Battiato a questo testo è quella alla luce del pensiero di Gurdjieff: l’uomo è sottoposto inevitabilmente a un numero maggiore o minore di leggi a seconda del suo rispetto di esse. Egli può tuttavia intraprendere una lotta contro i suoi ciechi impulsi, ed essere in tal modo sottoposto a un minor numero di leggi. L’esempio che Walker fa riprendendo le lezioni di Uspenskij è quello del soldato, che deve sottostare alla legge militare, altrimenti finirà in prigione dove avrà da seguire un numero maggiore di leggi, e per tornare ad obbedire a un numero minore dovrà risalire faticosamente tutti i gradini.
Di qui si spiega più chiaramente il desiderio morale: probabilmente quello di seguire meno leggi ma di rispettarle.
In Stati di gioia Battiato riprende il concetto delle varie influenze che agiscono sull’uomo, soffermandosi comunque, come in Running against the grain, sulle influenze del sole:
Le azioni del mondo non influenzano il sole / e i nemici è sicuro sono dentro di noi / com’è possibile restare ciechi per così lungo tempo / Mi trovavo a lottare contro i miei fantasmi / spostandomi in avanti per quanto lo permette la catena / scopersi per caso lo stato che ascende alla Gioia.
L’umanità, secondo Gurdjieff-Uspenskij, è suscettibile alle influenze che le giungono dai pianeti e l’unica parte della psiche dell’uomo influenzata dai pianeti è la sua essenza, e nel moderno uomo occidentale molto raramente l’essenza si sviluppa in modo autonomo. Solitamente sono le masse dell’umanità ad essere colpite da influenze planetarie; in questo caso è l’individuo che si muove per «accelerare le calde influenze del sole» ovvero per collaborare al miglioramento della specie.
Inoltre le rotte in diagonale sono legate alle griglie rappresentazionali, un sistema di idee che può essere percorso in una via diagonale, che lascia spazio alla creatività, in opposizione alle vie orizzontali e verticali, che indicano il rigore della logica.
Ad un livello meno mistico e più meramente concreto, si può osservare che il movimento fa parte inoltre della simbologia della ricerca, che rispecchia il vertiginoso percorso esistenziale artistico di Battiato, anche dopo l’incontro con Sgalambro: ricerca del sacro, di sé, di pace di cause autentiche e profonde: «cercando sempre le cause». Le «cause» sono ciò che ha insegnato ad andare con disciplina anche contro le proprie inclinazioni. Il misticismo dunque è vissuto come disciplina, quelle di Gurdjieff e Uspenskij sono lezioni che fanno cadere le «inclinazioni», ovvero le idee e concezioni che l’individuo possedeva prima di sentire, studiare ed approfondire determinati aspetti della teoria del mistico armeno, come ben sottolinea Walker nel suo scritto, più volte citato, L’insegnamento di Gurdjieff (cfr. pp. 43, 47, 57, ecc.).
La consapevolezza propria dello stato superiore di coscienza è espressa nel passaggio «my heart is beating» («il mio cuore sta battendo»), sentire il corpo e prenderne coscienza.
Inoltre, è possibile (finalmente) vedere l’altro e ricordare. Torna, infatti, «from time to time» («di tanto in tanto»), il viso di un tu dialogico: «I remember your face» («ricordo il tuo viso») e questo è un esempio lampante dell’idea di autoricordo, uno dei concetti principali del sistema di Gurdjieff.
Nel viaggio verso la «Coscienza Cosmica» si trovano però ostacoli, «scogliere», faraglioni che rendono vani gli sforzi. Ma non possono, a lungo andare, impedire la forza dell’impulso, del «desiderio morale», che «prepotentemente» si fa strada e, facendo sentire il valore delle cose, accompagna il viaggiatore che non si è mai «legato»… pare qui di sentir risuonare, al contrario, naturalmente, l’eco del «coro delle sirene di Ulisse» che «incatena» da Sentimiento nuevo nell’album La voce del padrone (1981). Ed è così che la lontananza delle «scogliere» e il loro essere «marmoree» generano il sublime, e l’odore che «domina sovrano», «il profumo delle cose», ne ha tutta la forza.
Altro movimento è quello del cuore, che non cessa mai di battere nonostante accusi diversi colpi. Battiato-Sgalambro si guarda dentro in un movimento di introspezione, e guarda al passato, con le sue «bizzarre imprese», che sono «mercurio colorato».
Questo metallo, molle e duttile allo stato solido, cattivo conduttore, si trova liquido a temperatura ambiente, e soprattutto possiede un’elevata tossicità, che provoca tra gli altri anche effetti di follia. Potrebbe essere questa una spiegazione dell’accostamento delle imprese bizzarre? Ma soprattutto: le «bizzarre imprese» di Battiato-Sgalambro sono il «folle volo» di Ulisse (Inferno, XXVI)?
Ma alla luce del sistema di Gurdjieff si fa largo un’altra interpretazione, quella secondo cui il termine «mercurio», sebbene scritto con la minuscola, adombrerebbe il dio Ermete Trismegisto, frutto della religiosità sincretica romana, che aveva attuato la fusione di questi con il dio egizio Thot. Entrambi erano dei della scrittura, della magia, e della parola e Thot anche della letteratura, dei numeri e della geometria; Ermete Trismegisto inoltre era dio del logos e della comunicazione. Entrambi erano soggetti a una divinità superiore: Ermes messaggero di Zeus, e Thot scriba di Osiride, ed entrambi erano psicopompi, cioè addetti al traghettamento delle anime. Inoltre il nome Trismegisto ricalca l’usanza tra gli Egizi di attribuire più volte l’aggettivo grande alla divinità.
Ermete fu considerato il padre dell’astrologia e alchimia, e potrebbe dunque essere perciò che in Running against the grain si parla proprio di mercurio… così come di un movimento, poiché Ermes si muoveva con sandali alati.
Inoltre, il mercurio di cui si parla è colorato. In questa metafora, chimica e psiche si intersecano, dando vita a un ambiguo gioco di significati, un fluido in continuo… movimento.
Infine, dopo la rimembranza del passato, il passo indietro, troviamo il movimento che costituisce la tensione verso il domani, con un salto nel mare, oltre ciò che «abbassa».
Bisogna dunque essere «pinna in altro mare».
Il futuro, il domani («tomorrow») va ascoltato ed atteso, ancora una volta in un barlume di speranza, una luce che riprende il motivo teologico, così caro sia a Battiato che al suo eminente compagno di navigazione, Sgalambro.
against the grain troviamo, in coerenza, la parola «imprese».
Dichiarazioni
Perché la responsabilità che ho nella vita è di non abbandonare un’etica che sto seguendo.
[GIUDITTA DEMBECH, 12/2/2005]
Questa canzone è una specie di manifesto autobiografico, in fondo tutta la mia vita è stata una corsa contro corrente, mi sembrava giusto sottolinearlo (…) Quando ero militare, mi risultava impossibile marciare con gli altri. Non ho uno spirito patriottico o militare, e per questo dico che la mia vita è andata sempre in diagonale, attraversando molte cose.
[IO DONNA, 28/4/2001 E EL PAIS, 26/10/2001]
Battiato si definisce un autodidatta vorace.
Proprio così, sono un onnivoro. Scoprii per primi i mistici indiani: Aurobindo, Yogananda, e ne nacque, nel ’73, ‘Sulle corde di Aries, un viaggio iniziatico in forma di disco’. Poi ci fu l’esoterismo: Guénon, gran divulgatore, una sorta di Elémire Zolla, ma soprattutto, fondamentale, Gurdjieff. Studiare le opere del pensatore russo m’ha insegnato la disciplina: da disordinato che ero imparai il metodo, l’autoregolamentazione. Cominciai a dare alla mia vita delle priorità: da allora mi divertono le cose che mi nutrono, non quelle che mi distraggono. Dice Gurdjieff: ‘Il tempo è prezioso, non sprecarlo per cose che non siano in rapporto con la tua meta’.
[CESARE G. ROMANA, IL GIORNALE, 1/5/2001]
Per la sua dottrina, più che un simbolo romantico, la Luna è la colpevole di molta violenza e guerre.
Sì. La Luna è come l’aspetto freddo dell’esistenza, di fronte al Sole, che è caldo. Spinge al male, in modo che, se un uomo ha delle tendenze assassine, una notte di luna piena può spingerlo ad uccidere.
[EL NORTE DE CASTILLA, 5/5/2002]
Considero la mia una carriera molto omogenea con una permanenza di impulsi e desideri sempre uguali, sempre in una direzione. Questo, da un certo punto di vista, mi piace perché il desiderio primario è sempre stato lo stesso, la ricerca, il gusto, la voglia di scoprire il perché di questo viaggio, questa in sintesi è la mia carriera. Come musicista trasformo le esperienze personali e quello che considero un modo di intendere un mondo, una filosofia di vita, trasformo questo pensiero in musica, in comunicazione, facendo questo mestiere come una testimonianza, del mio percorso, delle mie idee.
[MEDITA, RAI EDU, IN CRISTIAN ZINGALES, BATTIATO ON THE BEACH, ARCANA, 2015, P. 61]
L’America ha finanziato l’Iraq per dieci anni con una guerra contro l’Iran che ha causato milioni di morti. Poi un giorno si accorge che Saddam era un dittatore (…) Dice: ‘Faccio questa guerra perché voglio affermare la democrazia nel mondo’… Inaccettabile! (…) Non possiamo accettare certi insulti alla ragione… Non sappiamo la verità, dobbiamo urlare che Bush è un delinquente bugiardo.
[ALFREDO D’AGNESE, KATAWEB, 2006 E STEFANO MANNUCCI, IL TEMPO, 2004; CFR. JACHIA, 2005, P. 122 E LA POSTA, 2010, PP. 265-285]